ALPIMAGLIA
L'evoluzione nella storia del tessile

Si prosegue nell'evoluzione


Dal legamento del filo al telaio a catena

Mentre i fratelli Porter si diedero allo sfruttamento pratico del brevetto convertendolo in successo commerciale, Crane invece realizzò il telaio a mano in catena, presso il quale un ordito di fili tesi in parallelo viene svolto dal subbio, un filo per ogni ago. Anteriormente agli aghi a becco vi é una serie mobile di passette, che con il loro occhiello prendono i fili uno ad uno, per cui abbassandosi. sollevandosi e spostandosi lateralmente possono così deporlo sopra e sotto gli aghi. obbedendo alle esigenze del disegno.

Cosa importante era di saper giocare con il legamento dei fili. Nella semplice deposizione del filo vi sono sempre due maglie di aghi vicini, ma legate in due ranghi successivi. Già Crane iniziava a spostare le passette di due, tre e più divisioni e cioè a collegare più maglie, a piacimento tra di esse distanziate, mettendo il filo sotto più aghi. In tal modo, egli riuscì ad inserire nelle sue calze di seta delle strisce azzurre e bianche a zigzag, disegno. che fu subito denominato «Vandyke» per la sua analogia con la gorgiera del celebre pittore.

Le idee hanno gambe

Esse lasciano l'inventore, riemergono in altri paesi, ispirano la concorrenza, si modificano e trovano altri sviluppi. Quando nel 1775 Josiah Crane inoltrò domanda di brevetto per il suo telaio in catena a mano, ben cinque concorrenti se ne contestarono i diritti ed il nome di Vandyke tornò di nuovo a galla. Si sosteneva che l'invenzione fosse opera di quest'ultimo e che pertanto essa non era in Inghilterra suscettibile di protezione. Lo stesso Crane doveva considerarsi poi come parzialmente responsabile della confusione creatasi, in quanto, per necessità di danaro, aveva venduto per 100 ghinee i propri diritti a March, che aveva a sua volta incaricato Morris, esperto meccanico. di realizzare la costruzione della macchina. Al finanziamento dell'opera fu fatto partecipe anche Horton. Quando questi tre ultimi esaminarono la possibilità di ottenere un brevetto, giunsero alla conclusione che il diritto allo sfruttamento appartenesse a March. mentre l'invenzione doveva venire attribuita a Crane. A quest' ultimo andarono pertanto solamente gli onori e morì pertanto in povertà.

La tecnica della tessitura in catena si sviluppò assai rapidamente. I telai acquistarono in lunghezza e vi si produceva articoli indemagliabili più fitti tipo panno nonché articoli a rete vaporosi e delicati. Giunti all'esposizione di Parigi del 1855, lo storico Felkin enumerava ben 27 importantibrevetti.

Esecuzione dei disegni azionata da schede: l'idea di Joseph Marie Jacquard 1805

I primi ricordi d'infanzia segnano le tappe della vita di Joseph Marie Jacquard, nato nel 1752 a Lione come figlio di un tessitore. Il padre, desideroso di preparargli un avvenire migliore lo mandò pertanto ad imparare il mestiere di rilegatore di libri. Il ragazzo non riuscì mai a cancellare dalla mente il ricordo del gravoso lavoro dei poveri tessitori. inventore_telaio Morto il padre, Jacquard allora ventenne, ereditò casa e officina, smise il lavoro di rilegatore, prese moglie e si dedicò anima e corpo al suo ideale di gioventù: semplificare i mastodontici telai per tessuti operati.

Gli inventori sono fanatici

Il giovane sposo impiegò le poche sostanze che gli erano toccate in eredità, e le perse, perché nessuno ne volle sapere delle prime migliorie del resto validissime, da lui inventate e dovette rassegnarsi a guadagnare il pane come operaio in una cava di pietra. Nel 1789 partecipò alle insurrezioni rivoluzionarie di Lione e si distinse per il coraggio dimostrato: lasciò comunque il servizio militare quando suo figlio di 16 anni morì in battaglia.

Ricominciare da zero

Privo di mezzi. se ne tornò nel 1796 a Lione. Come reduce benemerito dalla vita militare trovò nella sua città finalmente qualche mecenate disposto ad aiutarlo. Nel giro di tre anni la nuova macchina fu pronta. Veniva azionata dal tessitore direttamente, senza bisogno di aiutanti. La Città di Lione incaricò Jacquard dì insegnare ai tessitori l'uso della nuova macchina. Nel 1804 creò una macchina per la fabbricazione di reti da pesca che gli fruttò un premio di 3000 franchi, nonché un impiego fisso presso il Conservatorio delle Arti e dei Mestieri dove imparò a conoscere la macchina del suo connazionale Falcon, il quale già nel 1728. usando semplici cartoni perforati, riuscì a eseguire disegni. E, sempre al Conservatorio ritrovò anche gli elementi sparsi della complicatissima macchina di Vaucanson che nessuno mai aveva utilizzata, anche se già era dotata di tutti dispositivi di comando indispensabili per la fabbricazione di tessuti operati.

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